Cadeau (reprise)



Roots Cadeau 4


Nella disputa per il contenuto della scatola

Rucoletta e Valeriana si compiacevano della loro duplicità intrinseca,

ritenendola un quid imprescindibile al conseguimento del dono,

nonché all’insediamento su qualunque trono.


Roots Cadeau 5

Obiettando sull’indissolubile rapporto del duetto,

che faceva leva sul caso umano

come scorciatoia al premio arcano,

e la presunzione con cui veniva dato per scontato

indirizzare la sorpresa

alle quote rosa della larga intesa,

intervenne allora Narciso,

dichiarando che la bellezza

d’indiscutibile assolutezza era la sua,

a proprio avviso.


Roots Cadeau 6


Sul più bello il cadeau si aprì da solo

e ne uscì Rodo Dendro

rivendicando la paternità del bizzarro assolo.


Roots Cadeau 7


Aveva inscenato il tutto, accecato dall’ambizione,

per dare alla combriccola un’indimenticabile lezione.

L’intento era di dimostrare a ognuno

quanto potessero rivelarsi debolezze

quelle che reputavano certezze.

 

Ad Aloe che il cappottino non fa la leader

e sarebbe dovuta scendere dal piedistallo,

poiché non era una seconda pelle esclusiva,

quella fantasia a rombi rossi su sfondo giallo.

 

A Envy che l’invidia più efficace è quella nascosta

e lei, per incapacità di mascherare,

alle critiche di chiunque era pericolosamente esposta.

 

A Rucoletta e Valeriana che a nulla porta la doppiezza manifesta,

se nella carnale sorellanza il braccio sinistro del lato attivo

vegeta in un’eterna siesta.

 

Infine all’edonista Narciso, dall’aspetto curato e nuance ricercata,

che la vanità non è l’outfit adatto al maschio alfa,

se eccessiva e di ostentazione accessoriata.

 

Del mattatore mattacchione dall’indole matrioska e due acclarate facce

dopo lo scherzo si persero le tracce.


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