Grovigli al vernissage



Roots Grovigli 8


Se Passiflora è una passiva aggressiva sottomessa,

la matrigna buona di Aloe Vera non è affatto repressa.

Sensibile anima colta dall’alto profilo

è una leader fin dai tempi dell’asilo.

 

Affermata gallerista, che d’arte s’intende, eccome,

di Gioconda risponde al nome,

e di Monna Lisa emula l’enigmatico sorriso,

la versione di sé oltre la facciata scrostabile,

un alter ego su tela insito nel viso.

 

Capace di far quadrare i colori della vita e il bilancio familiare,

è soggetta alla sindrome di Stendhal, a quanto pare.

 

L’empatia è per lei un’installazione

da esperire attraverso la tridimensionalità di celebri volti,

una realtà a parte dove le cornici sono trascurabili risvolti.

 

Nei selfie indugia l’invecchiamento ritraendosi di tre quarti,

entra ed esce dai dipinti disinvolta

come quando intrattiene gli ospiti ai fastosi party.


Roots Grovigli 9


Ad esempio, dovendo riunire la famiglia,

dato che è pronta la cena,

del Botticelli scomoda la Nascita di Venere

allestendo una rinascimentale messinscena.


Roots Grovigli 10


Se con autorevolezza deve intimare ai figli

di riordinare le stanze,

di Munch si avvale per esporre con L’urlo

espressionistiche lagnanze.



Roots Grovigli 11


Esaurita l’arrabbiatura si inorgoglisce della tempra

sotto la vernice da ragazza tutto pepe,

per ravvivare il rapporto col marito

indossa nel burlesque la maschera di Van Gogh,

lasciando solo il cappello su e il buio del pregiudizio altrui oltre la siepe.


Roots Grovigli 12


Soddisfatta del ménage coniugale,

riacceso con ben assestati, salaci giochetti,

comparandosi con la prima Giuditta di Klimt

si vanta di saper far perdere la testa a un maschio,

prendendolo per la gola senza manicaretti.



Roots Grovigli 13


Le muse inquietanti di de Chirico

calza a pennello la metafisica del parrucchiere,

dal quale, appena può, corre a farsi colpi di sole e messa in piega,

perché nessuna consuetudine è ancestrale quanto lo smodato pettegolezzo

che una dama in modalità shatush al suo shampista lega.



Roots Grovigli 14


Un’acconciatura all’ultimo grido non basta

a guarire dalla noia della routine,

dunque si smarca ricorrendo a solitari, alcolici cin cin.

Patisce inoltre una torrida apatia

che contrasta con il ventaglio della cultura

alleviando la malinconia,

e allungando il collo, per sbirciare curiosamente alla vita,

assume del Ritratto di Lunia Czechowska di Modigliani

l’aria elegante e smarrita.


Roots Grovigli 15


Non di tutti i vizi si può fare virtù,

per Gioconda quello del fumo è un argomento tabù.

Se le viene rimproverato di esagerare in nicotina,

lei seccata risponde Smetto quando voglio,

pensa a te, che ti fai di caffeina!

e di Otto Dix il Ritratto della giornalista Sylvia von Harden

usa a manifesto,

per svincolarsi, nella libertà d’azione,

dal quotidiano indigesto.



Roots Grovigli 16


Emanando tanta energia, è Kahlo,

l’intuibile modello cui si ispira,

essendo Frida, tra tutte le eroine,

colei che maggiormente ammira.

In particolare in Autoritratto

con collana di spine e colibrì si rispecchia,

ed è convinta che la forza femminile sia l’unico rimedio

all’isterismo che prematuramente invecchia.


Roots Grovigli 17

AAA cercasi apprendista,

Gioconda l’imprenditrice attinge

alla risorsa di un già testato stagista.

 

Agevolata dal contratto di convenienza

assume Radicchio il figliastro,

aspirante curatore di mostre

che nel settore si rivela da subito un disastro,

affermando in pubblico,

con la tracotanza di chi non conosce la gavetta,

che vernissage indica una compilation vintage,

disponibile in vinile e musicassetta.

 

Fruitore di un mondo d’asporto su disco e chiavetta,

di accattivanti playlist e streaming on demand,

a corollario di social che usano gli algoritmi di una setta,

eternamente connessi i seguaci online si percepiscono d’alto lignaggio,

così pure lui si fa un gran bel viaggio.

 

Lungi dal generalizzare sui Millenials

dai neuroni reattivi a gif

predisposti a portare il cervello all’ammasso,

la globalizzazione presenta il conto

di un congruo contrappasso,

stabilito nello scambio dell’affidabile e-commerce

che velocemente tutto dà

per poi sponsorizzare la precarietà.

Complicazione insorta anche per Radicchio,

non confermato oltre il periodo di prova

da Gioconda la gallerista,

poco incline alla comprensione materna,

viceversa negli affari astuta arrivista.

 

Non si perde d’animo,

il fratello maggiore di Aloe Vera menefreghista,

rinfrancato dalla creatività da promettente musicista.

 

Costretto ad ammettere, dopo una serie di audizioni andate male,

che cantare sia per lui più un hobby che un fattibile mestiere,

ripiega sulla professione di organizzatore di eventi

con la missione di elargire piacere.

 

Per il dinamismo richiesto nelle pubbliche relazioni

si riduce all’assunzione del costoso zafferano

che migliora le prestazioni.

La polverina gialla lo coordina a dovere

con il flusso della movida,

nel proselitismo di una religione notturna

il cui punto nevralgico è sintetizzato

dal motto di propaganda L’importante è che si rida!

 

Nella vegetazione dell’effimero è in trasferta,

ha radici in ogni porto e con loro ama stare sottocoperta.

 

Della vita Radicchio ha una visione alquanto amara,

con un retrogusto di grossolana introspezione

dissonante dall’anima metallara.


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